Riportiamo di seguito il saluto di Don Enrico all’Unità Pastorale di Piove di Sacco, durante la messa di domenica 18 ottobre 2015:
In questi giorni mi stanno accompagnando le parole di un canto che ci ha accompagnato questa estate nella Route di Noviziato:
“In piedi nei piedi il coraggio che ho che mi porti lontano… e metto i miei piedi nella vita che c’è, lì dove mi chiedi i miei piedi con Te”! Lo scoutismo mi ha insegnato in questi due anni che quando ti metti in strada, in cammino, non c’è mai un arrivo/una fine, ma sempre siamo chiamati, una volta arrivati, a ripartire! Ecco, un po’ così vedo i miei due brevissimi anni qui in mezzo a voi. Non ho fatto ora ad arrivare che è già ora di ripartire. Oggi, dopo aver fatto su la mia tenda e aver caricato nuovamente il mio zaino sulle spalle, sono chiamato a ripartire! Certo lo zaino questa volta non si è svuotato (come solitamente succede in route), ma si è riempito ancora di più. Riparto felice di aver vissuto in mezzo a voi, aver con voi camminato per un tratto condividendo la stessa fede, aver con voi condiviso un pezzo di vita, con le vostre gioie e fatiche, con le vostre speranze e attese, con i vostri dubbi e le vostre certezze. Riparto consapevole che ciascuna relazione che ho vissuto è stata ed è unica ed irripetibile, e che, al di là di ciò che in mezzo a voi ho fatto o meno, sono queste ora a entrare e a riempire il mio piccolo zaino di camminatore. Riparto carico di tanto bene e amore incontrato e ricevuto continuamente e quotidianamente, che in questi due anni mi ha fatto crescere come giovane e come credente, nel mio essere prete in mezzo a voi. E, sono consapevole che tutto questo bene vivrà per sempre dentro di me! Riparto non senza prima però essermi fermato a guardare ancora una volta questo bellissimo paesaggio che è l’Unità Pastorale di Piove! E, guardandovi, non posso che dire GRAZIE! Grazie prima di tutto a Lui, a Gesù, il Risorto, che ci ha fatti incontrare e condividere la nostra vita! In Lui, con Lui e per Lui ho cercato di essere in mezzo a voi, con voi e per voi! Grazie a ciascuno di voi, indistintamente. Non vorrei fare liste di nomi, perché non mi piace: ognuno di voi, oggi qui presenti, fisicamente o spiritualmente, dal più piccolo al più anziano, siete il grazie più bello per me! Ringrazio chi è stato mio compagno di strada, condividendo con me la passione del ministero presbiterale, sentendoci sempre un’unica famiglia; chi con me ha scommesso sulla bellezza del trasmettere e testimoniare il Vangelo oggi in questo tempo; ma soprattutto il mio grazie va a voi amici più piccoli e più giovani, che avete riempito la mia vita di gioia, e dai quali so che è più quello che ho ricevuto di quanto sono riuscito a donarvi. E, sapervi qua non come un’unica famiglia oggi, composta dalle 4 comunità parrocchiali, che ha iniziato un cammino insieme e che insieme desidera camminare sempre più unita, è per me motivo per affidare al Signore il cammino di questa Unità Pastorale, e al tempo stesso per invitarvi a continuare a camminare insieme. Riparto consapevole che non sempre la strada è stata facile, a volte tortuosa, a volte impervia. Riparto con i miei acciacchi e le mie botte, dovuti a fatiche e a cadute, che quando si va in montagna si deve mettere in conto. E – se non sempre sono stato all’altezza del mio essere prete in mezzo a voi, se nel mio agire non l’ho fatto per il vostro bene – di questo vi chiedo perdono, ma allo stesso tempo affido con voi tutto al Signore. Riparto, cari amici, un po’ fragile e un po’ forte, con l’invito a credere in Lui senza paura, consapevole che a guidarmi c’è sempre Lui, che non mi lascia solo, ma mi dà il coraggio nei piedi per andare lontano, lì dove mi chiede di mettere i miei piedi assieme e dietro ai suoi. Riparto per incamminarmi in una nuova avventura, che mi porterà a fare strada in mezzo alle montagne dell’Altopiano di Asiago. Per me sarà tutto nuovo, e, come all’inizio di un nuovo tratto, vivo questa ripartenza con un po’ di trepidazione e di emozione. Ma, al tempo stesso, so che il calore che mi state donando in questi giorni (non solo perché mi state riempiendo di maglioni e sciarpe…), scalderà a lungo il mio cuore.
Riparto, amici miei!
E vi lascio con l’augurio più bello: la benedizione di Dio, perché Dio continui a dire bene di voi e possiate essere il bene di Dio nella vostra vita, così come voi lo siete stati per me. Tante volte ho usato questa benedizione irlandese, che oggi vi dono come segno del mio passaggio tra voi:
Possa la strada alzarsi per venirti incontro. Possa il vento soffiare sempre alle tue spalle. Possa il sole splendere sempre sul tuo viso e la pioggia cadere soffice sul tuo giardino. E fino a che non ci incontreremo di nuovo, possa Dio conservarti nel palmo della Sua mano. “
Don Enrico