articolo tratto da “La Difesa del Popolo”:
Il 4 ottobre è partito da Roma un gruppo di pellegrini per arrivare a Katowice, Polonia, in vista della conferenza ONU sul clima. Un pellegrinaggio per il clima che vuole richiamare l’attenzione sui drammatici effetti ambientali e sociali che un aumento della temperatura al di sopra di 1.5 °C potrebbe comportare.
Un messaggio pacifico di preoccupazione verso gli effetti dei cambiamenti climatici sul futuro delle popolazioni più povere e vulnerabili, dell’umanità e del pianeta affinché tutti ci impegniamo a contenere le emissioni di gas serra entro i 2 °C, a partire dal cambiamento degli stili di vita. Tutto ciò alla luce del messaggio proposto da Papa Francesco con l’enciclica Laudato Sì.Il cammino fa tappa anche a Padova, il 23 e 24 ottobre e gli eventi sono organizzati da Fondazione Lanza, Ufficio Diocesano Pastorale sociale, Rete Wigwam, in collaborazione con Acli, AES, Azione Cattolica, Amici dei Popoli, Coldiretti, Fondazione Fontana, G.P.D.S. Albignasego, Legambiente, MoVi, O.I.D.E.S.H. Italia Onlus e con il patrocinio Comune di Padova.
La battaglia per un clima giusto si è rimessa in moto: lo scorso 4 ottobre da Piazza San Pietro a Roma è partito il pellegrinaggio “In Cammino per il Clima”: venti pellegrini italiani e stranieri diretti a Katowice in Polonia, sede della nuova riunione dei leader mondiali sul Clima (Cop24).
«Il pellegrinaggio è guidato dai principi della Laudato si’ di papa Francesco – sottolinea Matteo Mascia coordinatore Progetto Etica e Politiche ambientali della Fondazione Lanza, fra le realtà che accolgono i pellegrini – Un messaggio di urgenza e sollecitazione al dialogo e alla conversione ecologica, tema importante veicolato dal cammino. I pellegrini sono testimoni di una conversione individuale che però deve diventare comunitaria perché abbia effetto, quindi è importante anche riuscire a contaminare le comunità locali».
28 le tappe italiane. Lo scopo è coinvolgere, informare e sensibilizzare la cittadinanza sul tema del cambiamento climatico anche con gli eventi organizzati. A Padova i pellegrini giungono il 23 e 24 ottobre. «Il valore del pellegrinaggio – continua Matteo Mascia – è credere che sia possibile attivare dei gesti concreti e semplici, come camminare, per favorire la sensibilizzazione del territorio e delle comunità, per rendere conto dell’importanza della problematica della giustizia sociale e ambientale, oggi sempre più urgente. È un richiamare l’attenzione sulla gravità dei rischi che corriamo».
Gli impatti ambientali non sono uguali per tutti: sono più forti e con conseguenze più importanti nei Paesi vulnerabili e poveri, quelli che si trovano in situazioni più critiche. Ma gli effetti ambientali e sociali riguardano tutti. Ogni anno aumentano le conseguenze provocate dai cambiamenti climatici: disastri e catastrofi che mettono a rischio intere popolazioni che scappano dal loro Paese. Il tema quindi delle migrazioni ambientali va di pari passo. Il pellegrinaggio è veicolo per esprimere un messaggio pacifico di preoccupazione verso gli effetti dei cambiamenti climatici sul futuro delle popolazioni più vulnerabili.
«Gli eventi organizzati a Padova – spiega Matteo Mascia – sono una riflessione per comprendere che le nostre azioni e impegni sono rilevanti. La trasformazione non può essere solo formale, ma deve diventare concreta, sostanziale e bisogna mettere in discussione le proprie scelte di vita, per adoperarci tutti a mantenere l’aumento della temperatura globale entro 1,5 gradi». I pellegrini arriveranno in diocesi lunedì 22, a Borgoforte. Martedì mattina si metteranno in cammino per Arzerello dove alle 19 al Santuario del Cristo ci saranno una preghiera e una riflessione su “La temperatura dei cuori” con Ag Saño di Pellegrini per il clima, Tomas Insua, direttore del Movimento cattolico mondiale per il Clima, don Giuliano Zatti, vicario generale della Diocesi. Il mattino successivo si parte per Padova. Possono aggregarsi anche altre persone che hanno a cuore il destino della Terra. Alle 15 al parco Iris piantumazione di un albero dedicato ai Pellegrini per il clima con le autorità civili e diocesane. Alle 18 nella sede della Fondazione Lanza, incontro con testimonianze glocali per il clima.
«Gli appuntamenti – conclude Matteo Mascia – mirano a coinvolgere e informare più persone possibili con modalità diverse: la riflessione, perché dietro una conversione c’è un aspetto spirituale che dà senso al percorso; la preghiera, fatta nel territorio e non in città, per incontrare più persone; la piantumazione per un risvolto simbolico, una testimonianza che resta e lascia un seme a chi frequenta poi il parco. Alla sera infine un momento di scambio e confronto informale per dare voce a un territorio vivo e impegnato, quello padovano, in tante esperienze interessanti, come quella della nostra Diocesi, l’unica in Italia ad avere un bilancio pubblico, trasparente».