Articolo tratto da “La Difesa del Popolo”
Il 12 maggio si celebra la memoria del santo della Misericordia. Arriva il card. Bassetti e le parrocchie del Piovese offrono l’olio per la Lampada della riconciliazione.
Anche questo maggio al santuario di piazza Santa Croce si rinnova la devozione a san Leopoldo con la novena, che si conclude venerdì 11, e la festa che si celebra sabato 12, giorno dell’anniversario della nascita del frate avvenuta nel 1866 in Montenegro.
Il programma della festa di sabato prevede sette messe, celebrate alle 6.30 da mons. Giovanni Brusegan, responsabile diocesano per l’ecumenismo e il dialogo; alle 7.45 da don Egidio Chelin, parroco di Santa Croce in Padova; alle 9 da mons. Pietro Brazzale, postulatore diocesano delle cause dei santi; alle 10.15 da padre Giovanni Voltan, ministro della provincia italiana di Sant’Antonio dei frati minori conventuali; alle 11.30 da mons. Giampaolo Dianin, rettore del seminario di Padova; alle 16 da padre Mario Vaccari, vicario provinciale dei Frati minori; alle 17 da padre Roberto Tadiello, ministro provinciale dei Cappuccini. Alle 19 la solenne celebrazione eucaristica sarà presieduta dal card. Gualtiero Basseti, arcivescovo di Perugia e presidente della Conferenza episcopale italiana.
Dal 1983, anno della canonizzazione di padre Leopoldo, i frati cappuccini invitano un vicariato della Diocesi ad animare la novena e la festa. Quest’anno sono i fedeli delle comunità parrocchiali del Piovese a farsi pellegrini a Padova. Durante la celebrazione serale, dopo l’invocazione penitenziale, si svolgerà la cerimonia che vedrà i sindaci di Piove di Sacco, Brugine e Campolongo Maggiore offrire l’olio per la Lampada della riconciliazione che arde tutto l’anno presso la tomba del santo cappuccino.
«La cerimonia dell’olio – spiega padre Flaviano Gusella, rettore del santuario di San Leopoldo – unisce il mondo religioso con quello civile per sottolineare l’importanza della collaborazione tra le due componenti del territorio e i valori comuni che entrambe sono chiamate a perseguire».
San Leopoldo, il Santo della gente
Nato il 12 maggio 1866 a Castelnuovo di Cattaro (Montenegro) da una famiglia cattolica croata, Bogdan Ivan Mandić (questo il nome di battesimo) manifestò presto il desiderio di entrare nell’ordine dei Cappuccini.
Diciottenne entrò nel noviziato di Bassano del Grappa dove vestì l’abito francescano ricevendo il nome di fra Leopoldo. Dal 1885 al 1890 completò gli studi filosofici e teologici nei conventi di Santa Croce a Padova e del Santissimo Redentore a Venezia.
Nell’agosto del 1910 fu nominato direttore degli studenti presso il convento di piazza Santa Croce a Padova, ma quattro anni dopo gli fu chiesto l’impegno esclusivo nel ministero della confessione viste le sue doti di consigliere spirituale. Nel giro di pochi anni divenne confessore ricercato da persone di ogni estrazione sociale che per incontrarlo arrivavano anche da fuori città.
«Padre Leopoldo – spiega padre Flaviano Gusella, rettore del santuario dei frati minori cappuccini – è un santo vicinissimo a noi. La sua biografia non racconta fatti straordinari se non la sua umiltà, la capacità di dono di se stesso e la fedeltà al quotidiano. La sua santità è stata messa in luce dal popolo santo di Dio che dopo la morte, avvenuta il 30 luglio 1942, fin da subito ha cominciato a venerarlo».
Una devozione che è forte anche nella sua terra, dove le spoglie del santo sono state portate in pellegrinaggio dal 14 al 19 settembre 2017. Un viaggio missionario ed ecumenico che ha attraversato la Slovenia, la Croazia, la Bosnia-Erzegovina e il Montenegro e che ha visto oltre 150 mila fedeli sostare in preghiera per venerare il santo confessore cappuccino.
È stato il vescovo della diocesi di Cattaro, a chiedere che, in occasione del 75° anniversario della morte, le sue spoglie potessero tornare per qualche giorno nella terra natale. La richiesta, appoggiata da una specifica domanda del vescovo di Padova, ha avuto l’autorizzazione del prefetto della Congregazione per le cause dei santi; di qui, la speciale ostensione che ha fatto tappa a Castelnuovo di Cattaro, Zara, Ragusa, Spalato e Fiume.