Accogliamo l’invito a “sostare”, declinato nel Piano pastorale in corso, anche di fronte alla creazione e, sostiamo per ascoltare la supplica di pace e di giustizia della nostra terra e dei popoli migranti, sostiamo per riflettere illuminati dal Vangelo, sostiamo per ripartire con relazioni nuove che portino il segno della misericordia.
Il segno cioè della verità del nostro vivere e della nostra dignità di uomini e donne, prima ancora che di figli e fratelli in Dio.
Prendersi cura della terra che abitiamo, piuttosto che sfruttarla, è semplicemente ed unicamente la modalità umana per abitare la terra; prendersi cura di sé e delle altre persone, piuttosto che arroccarsi nei propri egoismi, è semplicemente ed unicamente la modalità mana per coabitare la terra.
In questo mese, che la nostra diocesi dedica alla salvaguardia del creato, ci alleniamo a custodire ed agire la nostra dignità umana e la nostra capacità di misericordia.